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Breve Storia della Gomma

La storia e l'evoluzione della Gomma.

prismi granulatoreL'Hevea Brasiliensis: da Colombo a Goodyear.

 

Agli inizi dell'XI sec. alcune tribù di indigeni dell'America del sud raccoglievano una resina bianca come il latte da un albero, l'Hevea Brasiliensis, per farne oggetti diversi di culto o di svago. L'albero "Hevea Brasiliensis", è il caa-o-chu, detto anche albero che piange. Originario del Brasile si è diffuso fino al Medio Oriente in particolare in Malesia e Nuova Guinea.
Nel 1493 Cristoforo Colombo porta in Europa i primi pezzi di gomma cruda.
Bisogna però attendere il 1747 quando uno scienziato, Charles Marie de la Condamine (1701-1774), fornisce all'Accademia delle Scienze di Parigi informazioni preziose sia sulla provenienza e sulle proprietà del lattice di gomma, sia sul suo possibile uso per la fabbricazione di oggetti utili.
Qualche anno più tardi, nel 1790, Fourcroy scopre che l'aggiunta di alcali impedisce la coagulazione del lattice di gomma durante il trasporto.
Nel 1839 Goodyear scopre la vulcanizzazione, ovvero la capacità del lattice di gomma di unirsi allo zolfo ad alta temperatura e di trasformarsi in un prodotto dotato di proprietà meccaniche e fisiche superiori a quelle del caucciù allo stato grezzo. E' la svolta che determina la nascita dell'industria della gomma in Europa e negli Stati Uniti.

Da quel momento la crescente applicazione industriale del nuovo materiale e gli interessi degli europei in Estremo Oriente spinsero gli inglesi a trapiantare i semi della pianta (Hevea Brasiliensis) dall'Amazzonia a Ceylon, e a razionalizzare la cultura delle piantagioni e la raccolta del lattice (H. Wickam, 1876; H. Ridley, 1888) in una vasta area che comprendeva le Indie Orientali Olandesi, Sumatra, Malacca ecc.
Con la scoperta del petrolio negli Stati Uniti (1859) e la fabbricazione del motore a scoppio (1885) iniziò alla fine del secolo scorso la motorizzazione, con conseguente richiesta di grandi quantitativi di gomma naturale. La formazione dello "Stevenson Restriction Scheme" (Cartello della Gomma inglese) all'inizio negli anni venti di questo secolo spinse gli Stati Uniti, divenuti i più grandi consumatori di gomma ad estendere le piantagioni di gomma in altre aree -Panama, Costarica, Liberia, Filippine - ma essi rimasero comunque totalmente dipendenti dall'estero e soprattutto dall'Estremo Oriente fino all'inizio delle ostilità col Giappone nel 1941.


All'origine della gomma sintetica.

A seguito delle ricerche di Faraday, che nel 1826 aveva attribuito alla gomma naturale la formula (C5H8)x, e di Williams, che nel 1860 aveva individuato nell'isoprene (C5H8) il costituente della gomma naturale, Tilden ottenne nel 1884 un elastomero identico alla gomma naturale partendo dall'isoprene.
Nel 1915 Produzione della gomma sintetica dal 2,3-dimetilbutadiene.
Nel 1926, l'industria tedesca riprese gli studi sugli elastomeri di sintesi. Il dimetilbutadiene fu scartato per le modeste proprietà dell'elastomero ottenuto, mentre l'isoprene fu messo da parte per l'alto costo della sintesi; il butadiene venne quindi scelto come diene base.
Nel 1930, sintesi della gomma sintetica di A. M. Collins.
Nel 1940 primo pneumatico di gomma sintetica.
Nel 1955 Gomma sintetica da polimero dell'isoprene.

produzione gomma

La gomma naturale.

Il latice è una dispersione colloidale di particelle del polimero fondamentale, insieme a piccole quantità di grassi, resine, zuccheri e proteine. Formalmente la sostanza polimerica viene considerata come il polimero di un diene, l'isoprene o 2-metil-butadiene.
Ciascuna pianta di Hevea brasiliensis è in grado di fornire 3 kg di g. essiccata all'anno.

La gomma sintetica.

Si ottengono per polimerizzazione o copolimerizzazione di determinati monomeri e hanno un comportamento elastico analogo a quello della gomma naturale. In base ai tipi di monomeri o alle combinazioni di monomeri utilizzati, si ottengono tipi differenti di gomme sintetiche.

Lavorazione delle gomme.

Per ottenere i manufatti in gomma naturale o sintetica, le gomme devono subire particolari operazioni: la masticazione, in cui il prodotto greggio viene sminuzzato e trattato a caldo in estrusori o in mescolatori, per facilitare l'aggiunta degli altri ingredienti; la preparazione della mescola, nella quale si dosano i vari ingredienti che vengono mescolati assieme alla gomma (gli ingredienti principali comprendono le cariche rinforzanti, gli antiossidanti e gli agenti di reticolazione o vulcanizzanti); la formatura dei pezzi, in cui il prodotto mescolato viene lavorato in estrusori o per trafilatura o calandratura; lo stampaggio e la vulcanizzazione. È quest'ultima la fase più importante della lavorazione della gomma, basata sull'impiego di composti come zolfo, derivati organici contenenti zolfo, ossidi metallici e perossidi organici, che hanno la funzione di determinare l'unione in alcuni punti delle catene polimeriche della gomma diminuendone la flessibilità ma trasformandola in un prodotto elastico, con elevata capacità di recupero all'allungamento e costanza delle caratteristiche nel tempo.